La rocca di Cerbaia

La Rocca di Cerbaia, anche solo Rocca Cerbaia, domina la vetta di uno sperone roccioso di quasi quattrocento metri di altezza a strapiombo sulla valle del fiume Bisenzio. Da secoli la struttura fortificata combatte con le forze della natura che ne hanno causato prima l’abbandono, poi la rovina.

La sua origine, almeno nell’aspetto con il quale la vediamo oggi, pare risalire agli inizi del 1100, quando gli Alberti eressero sul luogo un fortilizio a controllo dell’antica strada detta “di Lombardia”, collegamento fra la Toscana e le regioni transappenniniche. Nonostante le sue funzioni militari, la rocca fu utilizzata dagli Alberti per un lungo periodo anche come dimora, fatto confermato dalle rifiniture di ottima qualità ancora visibili all’interno del mastio.

Resti della chiesa di S. Martino.

La leggenda, quasi sicuramente priva di fondamento, vuole che nel 1285 sia stata rifiutata dagli stessi Alberti la richiesta di asilo presso la Rocca presentata dal Poeta Dante Alighieri durante il suo esilio da Firenze. Lo stesso sommo Poeta rese famosa una delle figlie discendenti della famiglia proprietaria della rocca, Cunizza Alberti, protagonista di una animata vita sentimentale nella sua “Divina Commedia” (Paradiso IX, 13-36).

La porta di accesso dalla seconda cerchia, sulla destra resti del ‘Palazzo Nuovo’.

Nel 1361 la rocca fu venduta ai Fiorentini che, vista la sua importante posizione strategica, vi insediarono una guarnigione militare permanente e ne rafforzarono le difese con la costruzione di una seconda cinta muraria e altri edifici.

La Rocca di Cerbaia ha il classico aspetto dei castelli-recinto medievali: un possente mastio domina dal centro ben due cerchie murarie circostanti di forma all’incirca quadrata. La costruzione fu eseguita in pietra arenaria di cui la zona � ricca. Sono ancora riconoscibili vaste porzioni della cinta muraria esterna con la porta d’ingresso inserita nella cortina sud, varcata la quale sulla sinistra si trovano i resti di un edificio chiamato ‘Palazzo Nuovo‘ e sulla destra ci� che rimane della cisterna, con copertura a botte, tutte costruzioni risalenti alla prima metà del 1300. Esternamente a questa seconda cerchia troviamo i ruderi della Chiesa di S.Martino, a navata unica.

Interno del Palazzo.

Nel cuore della fortificazione, circondato dalla prima cerchia di mura, sorge il Mastio o Palazzo, dotato di una torre centrale un tempo molto pi� alta di quanto sia oggi, e con ancora visibili le brecce delle finestre e dell’ingresso di quella che era la residenza del padrone della rocca. Sembra che questa parte del complesso sia stata ricostruita verso la met� del XIII� secolo prendendo come modello il vicino Castello dell’Imperatore di Prato, soprattutto nella forma pentagonale.

Il comune di Cantagallo, con il sostegno della provincia, ha acquistato nel 1999 l’antico monumento, rendendo la Rocca patrimonio pubblico. Dopo circa dieci anni di scavi e restauri il suo recupero è praticamente ultimato, resta da svilupparne la valorizzazione. La rovina e il diroccamento sono rimaste nell’aspetto anche dopo l’intervento, ma le indagini archeologiche hanno permesso di scoprire molto di più, per esempio che la collina fu oggetto di un insediamento di capanne ben prima della costruzione della Rocca o un piccolo cimitero nel quale sono stati seppelliti solo bambini morti fra il 1000 ed il 1100, l’utilizzo di un grande argano sollevatore in legno usato per la costruzione del Palazzo (esempio unico in europa) oltre a gli oggetti di uso quotidiano di chi ha vissuto Rocca Cerbaia, come i piatti dei soldati che la presidiarono nel 1500. (Fonte comune di Cantagallo )

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